L’opera si fonda su un processo di sottrazione e di spogliazione del paesaggio fisico e culturale la stanza, luogo dove si attua la performance, rappresenta uno spazio che si svuota e si decentra dai suoi elementi costitutivi: testi che hanno fatto la storia della nazione, l’identità linguistica rappresentata dal calco del volto di Dante, la carta costituzionale, l’autorappresentazione dell’artista “supersiste tra le rovine”i simboli della giustizia.
Questi elementi portati via come vuoti a perdere lasciano sulle pareti tracce di un impossibile abitare, uno spazio “en creux” deprivato infine anche della luce e della presenza umana.
ideato da Simona Rapello
performer Simona Rapello
regia di Simona Rapello e Max Chicco
fotografia Vittorio Anelli
montaggio Max Chicco Simona Rapello
operatore Mathieu Gasquet
pittrice di scena Eleonora Diana
make up Francesca Bergese
hair-stylist Mariano Parisi
teatro di prosa Ouvert Studio
una produzione Meibi 2011